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naiupoche profile

Naiupoche

Naiupoche with ensemble

A penchant to craft multi-layered sonic narratives that fit somewhere between metaphysics and the dancefloor, deconstructed mechanisms over lusciously constructed harmonies, visceral and cinematic pulse, precision bass parts, glittering sounds, unexpected and yet organic direction changes: all this contributes to shape Naiupoche‘s unique vernacular.

Naiupoche is the moniker under which elusive sound wizard and record producer Luca Rinaudo composes and performs, when someone succeeds in persuading him to get out of the studio underneath Palermo where he painstakingly crafts the new sound of the Sicilian capital day and night. Luca is a founding member of sound collective, music incubator and artist-run label Almendra, and the senior producer in charge of sound engineering of all Almendra’s productions.

DUO BLANCO SINACORI

duo blanco sinacori

Il Duo Blanco Sinacori – formato nel 2009 dai giovani chitarristi siciliani Alessandro Blanco  e Giuseppe Sinacori –  muove dalla ferma intenzione di rendere la chitarra classica un mezzo inclusivo, vascello ideale per scorribande tra i mari delle musiche possibili di ieri e di oggi, liberando così questo strumento dall’esclusività quasi per iniziati cui una immagine ormai vecchia pare spesso condannarlo. Tale intuizione del Duo è nata nel rapporto didattico con Giovanni Puddu, si è sviluppata ai corsi di musica da camera con Antonello Farulli presso l’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola, e si è consolidata con le vittorie in numerosi concorsi internazionali di musica da camera. Da questi porti sicuri il Duo è salpato per una vitale attività concertistica che dall’Italia si è presto sviluppata in Europa, Africa, Asia e Stati Uniti, fino allo sbarco alla prestigiosa Carnegie Hall a New York, parte del premio per la vittoria del Duo Blanco Sinacori del concorso internazionale Ibla Grand Prize.

Organico al programma di questi due giovani pirati della chitarra classica, avventurosi quanto rigorosi e leali, è il rapporto coi nuovi compositori, che vedono nel Duo Blanco Sinacori uno strumento ideale per navigazioni ora spericolate ora placide nella musica d’oggi.

La ricerca del Duo, la rigorosa formazione classica, i rapporti con l’attualità musicale, e l’ostinato tentativo di far convergere i cimenti dell’invenzione contemporanea e della grande tradizione, hanno infine trovato un primo approdo nel progetto “Hacked Overtures”, debutto discografico del Duo, accolto con entusiasmo e prodotto dal team di produzione Almendra Music.

Forsqueak, FSK, Almendra Music

forsqueak

I can’t forsake you
Or forsqueak you
(Robert Wyatt, da “Alife”, in “Rock Bottom”, 1974)

Forsqueak è due chitarre, basso e batteria, rock, jazz, prog e improvvisazione; è viaggio, paesaggio, salpare e approdare, gioia nero distorto muri e mare; è trame armoniche complesse e poliritmie che deflagrano in un esito “vicino a forme rock evolute, tra suggestioni prog e accenni di noise ed elettronica, ma […] con la libertà e l’imprevedibilità proprie del jazz” (Musica Jazz), e in cui “il cortocircuito tra l’estrema libertà creativa e la padronanza tecnica dà vita a composizioni stratificate, che si lanciano in avvincenti saliscendi ritmici senza comunque mai perdere di vista una salutare ironia” (Il Mucchio).

Forsqueak è consapevolezza delle tradizioni avant-rock e avant-jazz – con un omaggio a Wyatt fin dal nome della band – mediate della lezione math- e post-rock di band come Battles e Mogwai, e risintetizzate in una alchimia musicale ricca e inclusiva, piena di storie, complessa e immediata come la Palermo dei membri del quartetto: Bruno Pitruzzella (chitarra), Sergio Schifano (chitarra), Luca La Russa (basso) e Simone Sfameli (batteria).

Bruno, Sergio, Luca e Simone sono 4 colonne portanti di Almendra Music, alle cui storie di suoni contribuiscono con pensiero e perizia musicali fin dalla sua fondazione, a partire dall’album di debutto di Forsqueak: “Parental Advisory: Absolutely No Lyrics!”

Luca Pincini, Gianluca Cangemi, Luca Rinaudo | cello, electronics

luca pincini + almendratech

Luca Pincini, violoncellista e compositore al centro di tanta musica d’oggi, vive la sua attività di  musicista senza confini, dalla musica classica alla composizione contemporanea fino alla popular music. È tra l’altro il solista di riferimento di molti grandi della musica attuale, da Ennio Morricone, per le cui colonne sonore realizza le parti solistiche al violoncello, a Roger Waters dei Pink Floyd, al cui fianco ha realizzato recenti produzioni live, da Mina, nelle cui produzioni discografiche compare sempre come solista, fino alle collaborazioni con jazzisti come Roberto Gatto. Il tutto senza contare le esperienze nel grande repertorio della musica classica, dalle collaborazioni con Uto Ughi alla musica da camera in duo con la moglie Gilda Buttà.

Almendratech è il duo di composizione e produzione formato da Gianluca Cangemi e Luca Rinaudo, i due compositori e producer co-fondatori di Almendra Music. Dopo il loro incontro in conservatorio, Gianluca e Luca trascorrono i successivi 10 anni a comporre, ricercare, e produrre musica senza alcun tabù, passando con spregiudicata e rigorosa naturalezza dal programming in CSound alla composizione sinfonica, dai cesellamenti cameristici al dancefloor, o ancora la musica e il sound design per il teatro e le arti visive, con collaborazioni che vanno dall’indie di Carlot-ta e unePassante al teatro di Franco Scaldati, dal combat-rap di Gente Strana Posse a solisti e ensemble della musica contemporanea più avventurosa come Giovanni Sollima e Tetraktis Percussioni, fino alla fondazione, con Danilo Romancino, del team di produzione Almendra Music, attorno al quale fiorisce, in crescendo, un vero e proprio vivaio creativo di giovani musicisti, producer e artisti.

“TU”, con cui Almendra Music ha inaugurato le proprie pubblicazioni, è il concept album esito dell’incontro tra Pincini e Almendratech: un appassionante lavoro di squadra ricco di scambi intergenerazionali, che racconta e rispecchia l’identità contemporanea all’incrocio tra musica classica, ambient, EDM e IDM.

TU

TU

utveggi GRUPPO

utveggi

“La follia di Elio e Le Storie Tese un filo meno ironica ma ornata con l’illimitata schizofrenia sperimentale delle composizioni di Mike Patton” (RockIt)

“Un brioso caos di generi, ma più che altro stili, un mosaico di tasselli antichi rimescolati a quelli smaltati di fresco” (Il Fatto Quotidiano)

“I think this is hot!” (Robot55 – Japan)

gli Utveggi portano il concetto di contaminazione musicale a nuovi livelli […]. Racconti brevi, miniature musicali in cui la grandissima tecnica dei componenti viene usata per sovvertire stereotipi ed abitudini, regalando una musica di sorprendente originalità” (Café Babel)

“…Un mondo musicale variegato ed eccentrico, esuberante ed eccessivo, un mare tempestoso nel quale gli utveggi si muovono a loro agio alternando la lingua italiana a quella giapponese, brani a cappella e indie rock, influenze prog e noise, cantautorato e post punk, il tutto affrontato con salutare ironia” (Distorsioni Magazine)

Vampate corali, chitarre limpide e scontrose, personaggi e musiche sfumati nella Storia e nelle storie, e nutriti d’immaginazione, la lingua italiana a braccetto con quella giapponese, affreschi di (una certa) umanità: questo gli Utveggi, ciurma di cinque pirati di un rock plurale e scanzonato, sempre all’insegna del divertissement.

Nascono all’imbrunire del 2012. Un anno dopo presentano l’EP autoprodotto Boshi e si dimenano tra concerti e apparizioni radiotelevisive; nel 2014 avviano la produzione del primo album in studio, denominato semplicemente Utveggi, che vede la luce al principiarsi del 2015 in co-produzione col team Almendra Music.

Il quindicesimo rintocco degli anni duemila li vede impegnati tra esibizioni, rassegne teatrali e la partecipazione alla finale siciliana di ArezzoWave, culminando infine nell’Utveggi Japan Tour: otto concerti tra Tokyo e Kawasaki in cui la band promuove l’ultimo disco ai neo-affezionati del Sol Levante.

Di ritorno dalla trasferta nipponica il gruppo accede alle audizioni live di Musicultura 2016, si appropria del premio della critica “Un Certain Regard” per la migliore esibizione dal vivo, e successivamente viene incluso nella compilation dei 16 finalisti del concorso con brano Postumi.

Attualmente gli Utveggi si trovano in studio per la produzione gagliarda del terzo album, con la direzione artistica e tecnica del trio Cangemi-Rinaudo-Romancino di Almendra Music. Parallelamente lo spericolato videomaker siculo-londinese Alessandro Mariscalco è al lavoro sul documentario del tour giapponese, in occasione del quale ha seguito la band e l’ha ritratta durante i concerti e i tentativi di comprendere la terra di Yamato: “Kings of Kombini: the most unknown Italian band tours Japan”.

chair of rigel

chair of rigel

“E’ iniziato tutto due anni e mezzo fa, con mio figlio. Giocavamo a un videogame per un paio d’ore, e poi ci mettevamo giù nel mio studio a improvvisare con Logic Pro. Logic Pro ha un sintetizzatore software, con ogni sorta di suoni di tastiere vintage. Così stavamo a improvvisare musica per un paio d’ore, e poi di nuovo sul videogame. E così via, giocando e improvvisando. A un certo punto, questo fatto è diventato l’album…”.  (John Carpenter, “The Master of Horror”, in una intervista a Billboard sul suo album “Lost Themes”)

Esattamente nello stesso momento e con le stesse modalità (ma in compagnia del proprio gatto e una figlia ancora in arrivo) Chair of Rigel realizzava a Palermo – tra synth hardware e iPad, letture iper-nerd e videogame – quello che poi, accolto in Almendra Music, sarebbe diventato “Carpenter”: un concept album di Ambient classica elegante, spontanea e ben distillata, nato come “colonna sonora perduta” in Sicilia di un sogno di John Carpenter, e realizzato autoimponendosi le limitazioni di processi analogici d’altri tempi.

“Chair of Rigel” è il luogo-moniker in cui convergono le paure, le aperture, le intuizioni, la sapienza musicale e le visioni di un tastierista, producer, arrangiatore e programmatore palermitano, nerd, riservatissimo e fiero di esserlo. Almeno fino al prossimo sogno, o incubo che sia.

francesco leineri

francesco leineri

“Leineri riesce a entrare nella mente, insinuandosi come un movimento martellante tra teatro e musica, compresenza di inni sacri, swing anni ’50 e musica concreta à la Stockhausen. Possiamo immaginare che ogni cosa, ora, è possibile.”

(Viviana Raciti – Teatro E Critica Webzine)

La composizione rigorosa, il pianismo fluviale e l’atto performativo di Francesco Leineri – compositore, pianista, polistrumentista e performer – trovano sfogo e coerenza in un ampio e variegato mondo musicale, attraversato da un fil rouge felicemente e inconsapevolmente costituito da apparizioni, immagini e sensazioni, con rimandi continui ad un vasto e variopinto bagaglio musicale formatosi dagli anni dell’adolescenza e in continua crescita tutt’oggi.

Francesco intraprende nel 2008 gli studi in Composizione presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, sotto la guida del M° Matteo D’Amico. Oltre ai lavori di musica per il teatro, negli anni consolida anche rapporti con diversi interpreti, coi quali continua a collaborare in formazioni da camera e come solisti. Molti suoi lavori sono andati in scena e sono stati eseguiti in Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Germania, California, Ecuador e altri paesi. L’Orchestrina e la Free Music Factory sono due collettivi di musicisti da lui formati a Roma, che da qualche anno eseguono sue musiche sotto la sua direzione.

“Se son ciechi fioriranno” è il suo debutto discografico per pianoforte solo, esito dell’incontro e degli scambi di Francesco con Almendra Music.

aps gruppo

aps

APS, tra fingerpicking, ciaccone barocche, cellule minimal, temi disneyani, country e jazz, è quello che accade quando ti imbatti in Bruno Pitruzzella e Simone Giuffrida – in un pub, in un café, in uno studio di registrazione o su un palco – e te li ritrovi circondati da ogni sorta di liuti, chitarre acustiche ed elettriche, ukulele, bouzuki, mandolin-banjo. Caratteristiche di APS sono la leggerezza e il folk immaginario à la Penguin Café Orchestra declinati con le influenze di grandi chitarristi come Mark Knopfler, Steven Grossman, Jerry Garcia, o ancora Marc Ribot, Bill Frisell, o quel Pat Metheny a un cui workshop APS è accaduto per la prima volta.

Trovare APS su disco o sorprenderli live è difficile tanto quanto è facile goderseli quando decidono di imbracciare i loro liuti. É per questo che un pomeriggio di Aprile del 2013 il team Almendra Music non si è lasciato scappare l’occasione di averli in sala di ripresa a improvvisare tra loro, e li ha fotografati in un instant-EP, registrato live-in-studio in una sola take. Così, almeno fino alla prossima imprevedibile sortita di APS, chi a un certo punto necessita di una certa leggerezza sapiente e divertita, ha cosa ascoltare.

APS

ssss gruppo

ssss

Chiaroscuri di inquietudine e sogno, suggestioni barocche e danze, avant-jazz, avant-rock, ambient, math, noise ed elettronica: un magma onirico/sonoro che lascia sospesi in un limbo a volte labirintico, catturati dal fascino di un ossimoro di luce e buio, come la Palermo in cui ha base SSSS, il duo elettroacustico di Sergio Schifano (chitarra elettrica e live electronics) & Simone Sfameli (batteria e live electronics).

mm

(Ita) your noisy neighbors

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Your Noisy Neighbors è un progetto musicale elettronico palermitano nato nel 2013 e formato da Emanuele (programming, synthesizers, guitars and bass) e Meddi (Vocals).
Senza soffermarsi su un particolare genere, fondono le loro attitudini punk/rock/metal con l’elettronica.

The Golden Conspiracy è il primo album dei Your Noisy Neighbors (Almendra Music/Qanat Records). L’album contiene nove tracce prodotte con il prezioso contributo del produttore artistico Luca Rinaudo (Almendra Music) nei sei mesi di lavoro svolti allo Zeit Studio di Palermo (settembre 2015/marzo 2016).

THE GOLDEN CONSPIRACY